Suono, mantra, pensieri
Sembra che all’origine di ogni cosa, prima che il mondo si manifestasse, ci fosse un suono, una vibrazione che aleggiava nell’Universo.
Così scrive San Giovanni nel Vangelo:
In principio era il Verbo…
e così ribadisce la Māṇḍūkya Upaniṣad:
Oṃ è tutto ciò che era, ciò che è, ciò che sarà…
Oṃ, una vibrazione così sottile da non essere percepibile all’ascolto ordinario, la ritroviamo nel nostro corpo a livello profondo, cellulare, e nella nostra mente quando chiudiamo gli occhi e apriamo il cuore. La vibrazione è ritmo e in esso siamo immersi costantemente: il ritmo dei pianeti, delle stagioni, del giorno e della notte, del sonno e della veglia, dell’inspiro e dell’espiro, del battito del cuore, del respiro cellulare.
Dallo studio dei ritmi nasce il mantra, considerato anticamente in India come lo strumento per addomesticare la mente, evolvendola a un livello più alto fino a raggiunge in una dimensione spirituale, in cui aleggiano le vibrazioni più sottili.
San Giovanni prosegue:
il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
e la Māṇḍūkya Upaniṣad:
Ciò che è aldilà del tempo è la sillaba Oṃ… La sillaba Oṃ è in verità l’Ātman… Colui che così conosce penetra nel sé assoluto con il sé individuale.
La pratica del mantra ci aiuta a rieducare i pensieri, a rivedere oggetti e concetti con altre prospettive. L’approfondimento del mantraguiderà il percorso di quest’anno per aiutarci a camminare a ritroso (nivṛtti marga) e a ritrovare le nostre origini nel suono melodioso e ammaliante che viene prima di tutte le cose.
Vi aspetto,
Om shanti
Enrico