Oltre il piccolo io – Antonia Tronti

Negli ultimi anni le pagine del “Diario” di Etty Hillesum hanno colpito profondamente persone provenienti dagli ambiti filosofico-religiosi-spirituali-umani più diversi.

In molti ci siamo chiesti come si possa arrivare ad un tale vertice di compassione ed abbiamo sentito accendersi la speranza che per l’essere umano sia davvero possibile.

Tra le letture che sono state fatte del suo percorso se ne può osare una anche “yogica”. Nell’itinerario di questa donna c’è, infatti, l’innegabile realizzazione di quello che i maestri dell’India ci hanno indicato come cammino esemplare.

L’inizio è il riconoscimento di uno stato di sofferenza interiore, che spinge ad intraprendere un cammino di più profonda conoscenza di sé. La ricerca e l’incontro con un maestro e la sperimentazione di pratiche da lui indicate sono lo strumento di un mutamento profondo. Pratiche anche fisiche. Che portano ad un’intensa immersione nel silenzio della meditazione e della preghiera. Terreno prezioso in cui si arriva a percepire l’essere tutt’uno di tutto ciò che vive e l’insensatezza della separazione e del conflitto.
Etty vive tutto questo in un momento speciale della storia, in cui tutto sembra spingere drammaticamente verso il conflitto e l’odio, e ci indica che nella nostra umanità è possibile vivere a partire da quel Più-grande-di-sé di cui ciascuna/o è chiamata/o ad essere incarnazione in questo a volte insensato e folle mondo.