uno e uno fa Uno – Antonia Tronti

Esplorare le dualità per entrare nell’orizzonte non-duale

Abano Terme (PD), Monastero San Daniele24-26 aprile 2015

“In principio c’era solo un Uno, un indiviso e indifferenziato Uno-senza-secondo”: questo leggiamo nella letteratura indiana antica. Ma poi da quell’Uno scaturì la molteplicità degli esseri e delle forme. E scaturì attraverso un processo di distinzione che prese il volto del “due”.

L’Uno originario manifestò a partire da sé il cielo e la terra, il sole e la luna, la luce e il buio, il giorno e la notte, il maschile e il femminile. E così il mondo della manifestazione appare come il mondo delle dualità.

Come direbbe Luce Irigaray, sembra che “in tutto il mondo siamo sempre in due”.

Eppure dietro alle dualità e alla molteplicità c’è il desiderio della manifestazione di tornare a sentirsi corpo dell’Uno. La/o yoghin, dicono gli insegnamenti antichi, è colei/colui che va al di là delle dualità e celebra il matrimonio sacro tra ogni maschile e femminile dell’essere: è yukta, unificata/o. Il suo sguardo non si lascia abbagliare dall’altalena delle dualità, origine di ogni conflitto e sofferenza, ma scaturisce da quella coscienza unitiva che gli fa dire, come nella poesia di Emily Dickinson: “uno e uno fa Uno”.

Volantino

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